di Giorgio De Ianni e Raffaele Ferrigni –
Il giorno 11 marzo 2019, noi studenti della 2ªSA1 e 2ªSA2 del Liceo Scientifico delle Scienze Applicate, ci siamo recati presso l’ex asilo infantile, in via Aldo Moro, per visitare la mostra
“Leonardo da Vinci”, in occasione del cinquecentenario della sua morte. Pittore, scultore, inventore, ingegnere militare, scenografo, anatomista, pensatore, uomo di scienza, Leonardo da Vinci è una delle figure più rappresentative del Rinascimento, ma probabilmente anche il genio più versatile che sia mai esistito, in quanto i suoi interessi abbracciavano ogni campo dello scibile dell’epoca.
Incuriositi dalle riproduzioni e dai progetti del maestro toscano, abbiamo ammirato le tecniche pittoriche dell’artista. Molto interessante è stato apprendere che oltre alle tecniche canoniche, Leonardo ne utilizzava anche altre come per esempio la sfumatura, la prospettiva aerea, la struttura piramidale e il movimento. Suggestivi anche alcuni dei suoi capolavori più importanti, come “L’ultima cena”, “La Gioconda”, il “Salvator Mundi”, “L’annunciazione” e “L’uomo vitruviano”. Ma la genialità di Leonardo è stata svelata dalle macchine da guerra e quelle da lavoro, create 500 anni fa, ma attualissime, perché utilizzate tutt’oggi nella vita di tutti i giorni.
Un’invenzione che ci ha particolarmente stupiti è stata la bicicletta di Leonardo, disegno inserito nel Codice Atlantico. Il design è semplice e moderno: i pedali, il manubrio, il sellino, le proporzioni sembrano fotografate dal presente. Infatti secondo alcuni si tratta probabilmente di un falso. Il disegno è stato comunque attribuito non a Leonardo in persona ma a un allievo, Gian Giacomo Capriotti, che l’avrebbe schizzata nel 1453, ricopiandola da un disegno, oggi perduto, del maestro. Ma nella descrizione originale del foglio del Codice Atlantico, si trovano solo due disegni geometrici di due ruote. Il resto sembra aggiunto a matita di grafite, che non era conosciuta prima della morte di Leonardo. In altre parole, questo schizzo racchiude le invenzioni meccaniche più importanti che si affermeranno laboriosamente solo tre-quattrocento anni più tardi.
Particolarmente affascinante è stato conoscere anche la sua biografia. Figlio illegittimo di un famoso notaio, ser Piero, e di una contadina di nome Caterina, fu cresciuto nella casa paterna senza
prendere mai il cognome del padre, per questo fu universalmente conosciuto con il nome di Leonardo da Vinci. Rimase figlio illegittimo, o “naturale”, come scrivono gli storici, tutta la vita e per questo molte attività gli furono precluse e anche l’eredità paterna. Questa condizione che lo relegava ad un ceto inferiore, influì su alcuni aspetti del suo carattere.
È stata una giornata molto stimolante e appassionante, che ci ha teletrasportati nel tempo e ci ha permesso di scoprire uno dei grandi geni della storia umana.