Il 13 ottobre 2023, a palazzo Paolo V, sul Corso Garibaldi di Benevento, l’I.I.S. Telesi@ partecipa alla seconda sessione del convegno “La lunga notte del ‘43”. A rappresentare l’Istituto gli studenti della 5SA1 Marco Candileno, Fortuna D’Agostino, Carola Magnolia e Vincenzo Palmieri, accompagnati dal docente di Storia e Filosofia, il Prof. Maurizio Cuzzupè.
A presiedere e coordinare l’evento, il Presidente del Comitato Provinciale dell’ANPI di Benevento, Prof. Amerigo Ciervo.
In occasione dell’80° anniversario della Resistenza, la giornata è stata organizzato con l’obiettivo di -riscoprire la memoria- degli avvenimenti che tutt’oggi costituiscono pagine fondamentali, sia della nostra storia particolare, che della Storia in generale dell’Italia della Seconda Guerra Mondiale: Le quattro giornate di Napoli.
Ad inaugurare il convegno il Prof. Ciro Raia, Presidente Provinciale e Coordinatore Regionale ANPI, che, attraverso il racconto del suo libro “Le quattro giornate di Napoli. Quasi un diario”, ha riportato alla memoria l’evento che, partito da Napoli, diede origine alla liberazione del sud Italia dall’occupazione nazifascista e dall’esercito tedesco. Così, all’audace grido di “E mo’ basta!”, Napoli infiammò la Resistenza italiana spronandola a ribellarsi alla guerra, dando il via agli avvenimenti delle “quattro giornate” di cui la stessa città, appunto Napoli, fu la più bombardata d’Italia. Anche i paesi della Valle Telesina conoscono la Guerra: Sant’Agata de’ Goti, San Salvatore Telesino, Faicchio e la città di Benevento; sono questi i territori di cui abbiamo ascoltato le storie. Narrazioni di uccisioni, speranza, lotta e dolore. Fondamentale è stato l’ascolto della storia della strage che ha colpito il territorio di Faicchio in cui quattro giovani sono stati vittime di una storia “più grande di loro”: Benedetto Bove, Rosario De Leva, Francesco Dusmet De Smours e Aldo Pezzato. I ragazzi erano riusciti a scappare dal carcere di Piedimonte, ma lungo la strada del ritorno, s’ imbatterono in una pattuglia tedesca, proprio nel territorio di Faicchio. Tentarono la fuga, nascondendosi nella Chiesa di San Francesco, ma vennero scoperti e uccisi barbaramente dai proiettili delle armi da fuoco dei nazifascisti. Tra loro anche il contadino Ferdinando Meneo, che si era mobilitato accorrendo al luogo dell’accaduto.
Così, dopo gli interventi di Emilio Bove, Antonio Vassallo e Alfonso Maria Di Caprio, che hanno ricordato specifici episodi di eccidi di giovani vite nei loro paesi, ha preso la parola la Vicepresidente nazionale dell’ANPI Albertina Soliani che, con posatezza, ma determinazione, ha ricordato la forza di coloro che hanno dato un senso al futuro, con le loro scelte e la loro volontà. Uomini del nord e del sud immersi in una storia che ha visto tutta l’Italia insieme combattere per il nostro paese. La Soliani ha, inoltre, raccontato la vita semplice, ma decisa dei sette fratelli Cervi, contadini che, pur non avendo studiato tanto, hanno compiuto la loro scelta sposando la causa della Resistenza e rimanendo tutti vittime della ferocia tedesca.
Questi, e tanti altri, sono stati quei giovani che si sono battuti per una vita migliore, per un’Italia migliore, per la libertà di cui oggi godiamo e di cui ne siamo debitori, ed è anche grazie a loro che abbiamo avuto l’opportunità di discutere, riflettere, ascoltando le loro storie. In quanto giovani, il nostro dovere oggi è quello di far sì che il loro impegno non sia stato vano, continuando a tenere vivo il loro ricordo e lasciandoci ispirare dalle loro storie, al fine di poter generare cambiamenti significativi… per l’alba di una nuova Italia.