di Caterina Audi e Maria Cristina Pelosi – 1ªS2 –
Il giorno lunedì 16 aprile 2018 noi studenti delle classi 1ªS2 e 1ªL1 abbiamo avuto l’opportunità di partecipare ad un incontro con la Polizia Postale di Benevento, che si è tenuto presso la Sede Centrale del nostro Istituto e che rappresenta la fase finale di un compito di realtà svolto a scuola sulla sicurezza in Rete.
Inizialmente gli alunni di 1ªS2, hanno brevemente presentato il Laboratorio di Progettazione Didattica “Stay safe, stay happy” effettuato con le docenti Antonella Gisondi ed Annarita Mancini.
Successivamente, la parola è stata affidata al Sovrintendente Capo dottor Visalli, che ci ha informato sui pericoli di internet e sulle loro conseguenze con l’ausilio di una presentazione PowerPoint e di alcuni interessanti video. Successivamente abbiamo avuto l’occasione di porre dei quesiti.
“Cos’è il bullismo? E il cyberbullismo? Quale dei due credi sia più dannoso?” queste le domande che hanno dato vita alla discussione. Il bullismo è il verificarsi di atti infantili ed ingiustificabili, si va dalla violenza vera e propria a soprusi di ogni genere nei confronti di chi non sa o non può difendersi, mentre il fenomeno più dilagante negli ultimi anni è il cyberbullismo, il quale presenta caratteristiche più rilevanti rispetto al precedente: i ragazzi possono nascondere la loro identità dietro lo schermo di un pc, arrecando comunque un danno alle vittime. Oggi tutti gli studenti hanno un profilo Facebook o WhatsApp, ma alcuni non li utilizzano in maniera giusta e semplice perché vogliono attirare l’attenzione, sentirsi più forti a discapito delle vittime.
“Da quale età i ragazzi sono intercettabili? Quali potrebbero essere le conseguenze?”
Già dall’età dei 14 anni i ragazzi possono essere accusati di violazione dei principi fondamentali della Costituzione Italiana, della Legge Penale (che in base alla gravità della situazione può avere conseguenze differenti) e delle norme di diritto privato. Per sensibilizzarci al fenomeno, abbiamo assistito alla visione di video nei quali alcuni nostri coetanei, con atteggiamenti irresponsabili, portavano la vittima all’isolamento, alla depressione e, nei casi più estremi, al suicidio. Una delle clip che più ci ha maggiormente colpito evidenziava l’indifferenza che molte volte coetanei e adulti dimostrano nel momento in cui si verificano tali situazioni. Com’è possibile rimanere apatici, immobili, ignorando questa realtà? Anche apparire come semplici spettatori ci porta ad essere incoscientemente complici della situazione, soprattutto se, invece di agire, con l’utilizzo dei nostri smartphone filmiamo l’accaduto.
Questo incontro ha portato ognuno di noi a riflettere sugli atteggiamenti che assumiamo in rete e ci ha fatto rendere conto che, al giorno d’oggi, è molto importante pensare prima di agire, perché non sappiamo quali possano essere le reali conseguenze delle nostre azioni.
(foto di Vigliante Zelinda e Rianna Gianluca – 1ªS2)
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