di Giulia De Fortuna –
L’invisibilità del disagio: questa è stata la tematica principalmente trattata il 13 Aprile 2018 nel comune di Cerreto Sannita, in cui la giornata è stata dedicata ad una manifestazione volta alla sensibilizzazione e all’apertura nei confronti delle situazioni più problematiche.
A seguito di un corteo, a cui hanno partecipato gli studenti del Telesi@ e di molti altri Istituti d’Istruzione Superiore della provincia di Benevento, ci si è recati presso la Chiesa di San Martino per assistere ad una conferenza tenuta da Don Luigi Ciotti, il quale, attraverso un discorso incisivo e fortemente sentito, ha trasmesso con grande efficacia i suoi messaggi al pubblico.
Dopo i saluti dei Dirigenti degli Istituti Superiori, l’attenzione si è infatti concentrata su quest’importante personaggio. Con le sue parole, egli ha evidenziato la necessità del cambiamento e l’importanza che la consapevolezza dei limiti e delle fragilità di ciascuno riveste nel miglioramento della collettività. Nel discorso Don Ciotti ha fatto riferimento a papa Francesco, il quale ha dichiarato che i mali della nostra società sono la sfiducia, l’apatia e la rassegnazione, e ha citato l’articolo 3 della Costituzione Italiana, evidenziando come questo indichi l’uguaglianza di tutti i cittadini italiani ed il dovere dello Stato di intervenire a favore delle condizioni più disagiate. Per alimentare il confronto don Ciotti ha ascoltato e risposto a tutte le domande che gli sono state poste dai ragazzi, raccontando inoltre la sua esperienza a contatto con i più deboli e sottolineando come troppo spesso nella nostra epoca si tenda a guardare tutto con superficialità e frenesia, senza soffermarsi a cogliere i significati più profondi e senza più capire come interagire realmente con chi ci è intorno. “Non dobbiamo sentire gli altri solo attorno a noi, dobbiamo sentirli dentro di noi”, ha affermato, spiegando come l’Io del singolo debba sapersi trasformare in Noi per la costruzione di un’unica città educativa, ed esprimendo la necessità dell’educazione e della cultura per combattere l’indifferenza ed alimentare l’apertura. Si è soffermato poi sulla libertà e sull’associazione “Libera” di cui egli fa parte, e ha invitato i ragazzi a trasformare la propria libertà e le proprie potenzialità in mezzi per sconfiggere i mali del nostro secolo. Ha in seguito rivolto un augurio speciale a tutti gli studenti: “Vi auguro di riempire la vostra vita di vita, e vi auguro una sana testardaggine per riuscire a raggiungere tutti i vostri obiettivi”. E in ultimo, a conclusione di un discorso che è stato capace di toccare le corde più profonde dell’anima dei presenti, ha dichiarato come debba essere l’esempio, e non la delega, a spronarci ad attuare il cambiamento, e quanto siano importanti la continuità e la corresponsabilità per la trasformazione delle emozioni in sentimenti di partecipazione sincera nei confronti dell’altro. Perché i valori non si trasmettono, ma si testimoniano, e perché solo l’amore per il prossimo, la vicinanza e la solidarietà potranno essere capaci di “saldare la terra con il Cielo”.