a cura di Federica De Biase 1a C1 –
Il giorno 13/03/2018, dopo la visita alla mostra sui Longobardi presso il MANN (museo archeologico nazionale di Napoli) svolta in precedenza, nella Biblioteca del nostro Istituto, abbiamo assistito ad un convegno riguardante la storia di questo popolo, al quale hanno partecipato il direttore del museo, Paolo Giulierini, e il curatore della mostra, Federico Marazzi. L’esposizione era già stata presentata al museo di archeologia dell’università di Pavia e nel mese di Aprile si troverà al museo Hermitage di San Pietroburgo. Ai saluti iniziali della nostra preside, Angela Maria Pelosi, e all’introduzione dei Professori Carmine Collina e Italo Iasiello, ha fatto seguito l’intervento del direttore del museo, nel quale ci ha esposto a grandi linee la storia della struttura; Il MANN è un museo in forte crescita riguardo al numero di turisti annuali grazie a strategie sponzorizzatrici quali guide turistiche per bambini, fumetti, romanzi e addirittura un gioco scaricabile gratuitamente dall’app store, “Father and Son”. Inoltre, dal 2015, il museo apre una sezione diversa ogni anno. Ciò è possibile grazie ai numerosissimi reperti, presenti nei depositi, che permettono anche la creazione di mostre in varie parti del mondo come la Cina, il Giappone e gli Stati Uniti. A seguire, attraverso un PowerPoint, il curatore della mostra ha illustrato molto dettagliatamente la storia dei Longobardi, a partire dalla loro espansione in Italia fino alla conquista del regno di Pavia, compiuta da Carlo Magno. I Longobardi sono un popolo proveniente dalla penisola scandinava, poi dalla Pannonia (odierna Ungheria), dove hanno organizzato la loro società secondo Tribù. Popolazione nota per essere feroce e per il suo comportamento da conquistatore, i Longobardi giungono in Italia nel 568 d.C, guidati dal Re Alboino e con il passare del tempo si espandono dalla città di Pavia, capitale del loro regno, fino al nostro territorio, fondando il ducato autonomo di Benevento. Durante la loro espansione, però, non riescono a sconfiggere lo Stato della Chiesa, situato nel Lazio e che costituisce l’ostacolo all’unificazione di quasi tutta la penisola italiana sotto il dominio Longobardo. Nonostante siano di religione politeista, ben presto si convertono al Cristianesimo, grazie anche all’intervento di S. Barbato. Una tappa importante nella storia di questo popolo è l’editto di Rotari, ovvero la trascrizione di gran parte delle leggi longobarde con l’abrogazione di altre. La causa del declino di questo popolo è l’invasione dei Franchi, popolazione germanica che conquista l’intero regno di Pavia con l’aiuto dello Stato della Chiesa. I Franchi non raggiungono però il ducato di Benevento, che, in seguito all’occupazione del regno di Pavia, si autopromuove a principato; il ducato infatti acquista la benevolezza di Carlo Magno per non essere assoggettato. Interessanti le proposte di riflessioni con le quali il prof.re Marazzi ha trovato molte analogie tra la situazione passata e quella attuale, paragonando il rapporto tra i Bizantini e i Longobardi al rapporto tra le grandi potenze internazionali del ventunesimo secolo. Tra i due popoli non c’è mai stato uno scontro diretto: i Longobardi non si espandono oltre Benevento, temendo la presenza più a sud dei Bizantini. Questa situazione è stata quindi paragonata a quella attuale, che vede gli Stati Uniti d’America e la Cina e Russia come protagonisti, i quali non si scontrano mai direttamente, ma manovrano le azioni di altre potenze minori per scontrasti in modo indiretto. E’ con la lente del passato che si può leggere meglio il presente!