di Salvatore Cutillo 2ª C1 –
È ormai passato un mese dal ritorno a casa dalla Valle delle Meraviglie, ma i ricordi e le emozioni vivono e scalpitano ancora dentro di noi. Un’esperienza che ci ha segnato, ci ha aiutato a crescere, a sopportare sforzi e fatiche, ma anche a esultare dopo tanto lavoro. Noi, ragazzi della 2a C1 , abbiamo trascorso momenti unici come le visite ai musei e la scalata del Monte Bego che sono state per noi come le fatiche del mitico Eracle.
Siamo partiti l’8 settembre per questa nuova avventura. Dopo un lungo viaggio in pullman siamo arrivati in Liguria. Lì siamo stati accolti dal mare blu che sfiora la costa rocciosa. La vegetazione verde e incontaminata domina la scena unica, che lascia senza fiato chiunque, dell’Appenino che finisce nel mare.
L’indomani la giornata è stata lunga con la visita a tre musei della meravigliosa Costa Azzurra. Al museo di Ménton abbiamo fatto un salto indietro nel tempo fino alla comparsa dell’australopiteco per arrivare all’homo Sapiens.
Il momento clou è stato rappresentato dall’esplorazione dei Balzi Rossi, dove grazie ad una guida coinvolgente abbiamo davvero respirato l’aria di antico e toccato con mano la vera arte dell’uomo primitivo. La stanchezza non ha potuto nulla neanche al museo di Terra Amata a Nizza, nel quale l’archeologia si fonde con l’antropologia e la zoologia.
La vera avventura è iniziata con la visita al museo di Tende dove siamo diventati piccoli archeologi per un pomeriggio, prima di salire sulla valle di Fontanalba l’11 settembre. Poi è iniziata la scalata: siamo saliti con tenacia, impegno spinti dalla curiosità e poi una volta arrivati in cima, abbiamo provato una soddisfazione grandissima. Per noi era come aver scalato il tetto del mondo e guardandoci intorno un paesaggio meraviglioso quasi paradisiaco si apriva davanti agli occhi.
Passeggiare tra le rocce incise di graffiti ci ha riportati indietro nel tempo, pensando alla sacralità di un luogo staccato dal mondo, dove l’uomo e la montagna si fondono in un tutt’uno e osservare le numerose incisioni ci ha fatto capire come il genio umano sfocia in un’arte così bella, complessa e allo stesso tempo interessante e profonda.
Ora mentre scrivo queste poche righe su questo viaggio, i ricordi scorrono velocissimi davanti ai miei occhi, toccando il cuore perché le emozioni vissute sono state così forti da lasciare un segno indelebile.
Oggi ripensandoci sale un senso di nostalgia per quegli attimi, spesso rivedo alla finestra quel panorama e sento quella brezza leggera che mi sfiora il viso.
Esperienze così aprono gli orizzonti ti fanno comprendere che la vita è come la salita di Fontanalba, bisogna lottare e stringere i denti per raggiungere i propri obiettivi