di Aifa Imman 4ªL1 –
Il Liceo Linguistico Telesi@ partecipa l’8 e il 10 febbraio alle rappresentazioni degli spettacoli teatrali “El Retablo de las Maravillas” di Miguel Cervantes e “La vida es sueño” di Pedro Calderón de la Barca in lingua spagnola.
Qué es la vida? Una ilusión, una sombra, una ficción…Que toda la vida es sueño y los sueños, sueños son…”. E’ questa una delle citazioni più famose tratta dall’opera teatrale di Calderón de La Barca, “La vida es sueño” rappresentata presso il Multicinema Duel di Caserta.
A distanza di più di tre secoli il dramma del principe polacco Segismundo, imprigionato ingiustamente dal padre Basilio per timore che si avveri una tragica profezia rivelata dall’oracolo, cattura l’attenzione e la curiosità degli studenti delle classi terze, quarte quinte del Liceo Linguistico ”Telesi@” e di tanti altri studenti delle scuole medie e superiori della regione Campania che hanno assistito con grande interesse allo spettacolo in lingua spagnola, ispirato all’opera dello scrittore madrileño e ritrattata liberamente.
Realtà e sogno, amore e onore, libero arbitrio e ragion di Stato, sono i temi trattati nell’opera, resi ancora più coinvolgenti grazie alle musiche e alla performance dei giovani attori della compagnia España Teatro che hanno saputo intrattenere e conquistare l’attenzione del giovane pubblico. L’adattamento ai nostri giorni di un’opera considerata da sempre una delle più rilevanti della letteratura spagnola, ha permesso ai nostri studenti di assistere in modo interattivo a uno spettacolo avvincente e ricreativo; al resto ci hanno pensato, in modo originale, la musicalità della lingua spagnola, da oggi sicuramente ancora più amata e l’entusiasmo dei ragazzi, in special modo di alcuni del nostro Liceo.
Ma lo spettacolo è stato anche un momento di intrattenimento ludico grazie agli spunti di riflessione che si sono alternati alle canzoni in lingua spagnola più ascoltate del momento come ad esempio Sofia, Mordidita, Quédate conmigo etc… Il sogno, una delle tante realtà possibili, al punto da non permetterci di distinguere la realtà in cui viviamo, è la risposta di Segismundo a uno degli interrogativi esistenziali di sempre: “Cos’è la vita? Un’illusione, un’ombra, una finzione….”. Probabilmente in ognuno di noi vi è una risposta differente, o magari anche noi , come il principe polacco, pensiamo che tutta la vita sia un sogno e quest’ultimo non è soltanto sinonimo di fragilità ,illusione o finzione.
La vita è un lungo viaggio pieno di sorprese, illusioni e sogni. E’ il sogno che abbiamo lasciato alla nostra immaginazione, e abbandonato senza legami o catene. Non importa l’età, la condizione sociale o il luogo di nascita, abbiamo semplicemente tutti la possibiltà di sognare e se viviamo i nostri sogni con grande intensità, a volte, non li distinguiamo affatto dalla finzione. Notiamo che il nostro protagonista vive, come tutti noi e allo stesso tempo sogna in un mondo controllato da regole e leggi, cercando di realizzare la propria libertà. E ottenendo ciò, si può di conseguenza essere felici e liberi.
Mercoledì 8 febbraio, il biennio del Liceo Linguistico Telesi@ assiste allo spettacolo teatrale “El Retablo de las Maravillas” in lingua spagnola, presso il Cinema Modernissimo di Telese Terme.
Si tratta di un’opera ispirata e ritrattata da Miguel Cervantes, drammaturgo, poeta e novellista del XVI secolo e considerato il più grande scrittore spagnolo di tutti i tempi. La commedia rappresenta in modo satirico le ipocrisie della Spagna del “Siglo de Oro”.
Si tratta, in particolare, di una farsa all’interno della quale si inseriscono altre, creando momenti di interazione con il giovane pubblico che diventa attore e, al contempo, partecipa in prima persona allo spettacolo teatrale. Questi intermezzi hanno una natura particolarmente comica e offrono uno spaccato storico dell’autore spagnolo.
Cervantes, nella sua opera, ci trasmette utili indicazioni relative ai valori dell’epoca: l’esagerata importanza attribuita alle apparenze, la cinica differenza tra ceti sociali, l’ambiguo concetto di morale e di coscienza, la paura del ridicolo e del diverso, l’ipocrita educazione e le credenze religiose, l’oppressivo condizionamento della famiglia. Egli dimostra tutta la sua abilità nell’arrabattarsi tra così spinosi argomenti e lasciandoci in eredità una sintesi, in parte autobiografica, dei comportamenti umani, gli stessi che si possono intravedere tuttora nella società contemporanea.