di Rosa D’Angelo, Cristiana Fiorito, Marina Lavorgna – 2ªT3 –
Il giorno 29 maggio 2015, noi delle classi seconde del liceo Scientifico opzione Scienze Applicate ci siamo recati nell’area archeologica dei Campi Flegrei. Dopo un breve viaggio in pullman, siamo giunti alla zona portuale di Baia, dove ci attendeva il traghetto Cymba, pronto a salpare verso un meraviglioso mondo custodito dal divino Poseidone. A bordo, oltre ad ammirare la bellezza del paesaggio circostante, siamo stati informati da una guida sulla storia di quei luoghi. Abbiamo scoperto che il parco sommerso di Baia è un’area marina protetta situata in una zona caratterizzata dal bradisismo, fenomeno vulcanico consistente in un periodico abbassamento o innalzamento del livello del suolo. Tale fenomeno, nel corso degli anni, ha causato l’inabissamento dell’antica fascia costiera, con la conseguente sommersione di tutti gli edifici che vi erano costruiti. Tra i tanti reperti archeologici vi è il complesso del Ninfeo di Punta Epitaffio: un edificio di forma rettangolare, con un’abside semicircolare sul lato di fondo e quattro nicchie rettangolari su ognuno dei lati lunghi. Nell’abside c’è la statua di Ulisse che, insieme al suo compagno Baio, offre a Polifemo una coppa contenente vino. Nelle nicchie lungo i lati, invece, ci sono due statue di Dioniso e quelle di quattro personaggi identificati come i genitori dell’imperatore Claudio e i suoi figli. Superante le terme, appena fuori il Ninfeo, è possibile ammirare una strada basolata, la via Herculanea.
Altra tappa del nostro itinerario è stato il Castello Aragonese, situato in un’area di notevole importanza strategica che consentiva un controllo molto ampio della zona, impedendo l’avvicinamento di flotte nemiche. Nel corso degli anni, il Castello è stato ampliato e fortificato ed oggi ospita il Museo A rcheologico che conserva reperti provenienti da Miseno, Baia e Pozzuoli. Interessanti al suo interno sono la Raccolta dei gessi, composta da frammenti di calchi adoperati per la realizzazione di modelli di statue greche e romane, e la ricostruzione plastica del Ninfeo di Punta Epitaffio.
Spostandoci di qualche metro, siamo giunti al Parco Archeologico delle Terme di Baia, dove abbiamo ammirato i vari templi: quello di Mercurio, antico frigidarium (adibito a bagni freddi) posto al di sotto della cosiddetta “Villa dell’ambulatio”, quello di Diana, caratterizzato da una colossale cupola ogivale, oggi crollata per metà, ed infine quello di Venere.
Dopo la visita del complesso termale, abbiamo fatto una breve sosta per ristorarci e poi via verso Cuma! A pancia piena, abbiamo esplorato l’antro della famosa Sibilla che svolgeva la sua attività oracolare nei pressi del Lago d’Averno. Qui riceveva i suoi fedeli e prediceva loro il futuro , trascrivendo in esametri i suoi vaticini su foglie di palma le quali, alla fine della predizione, erano mischiate dai venti provenienti dalle cento aperture dell’antro, rendendo i vaticini “sibillini”. Nel medesimo complesso archeologico si trovano anche i resti del Tempio di Apollo, chiamato così poiché Dedalo, il suo costruttore, al suo interno consacrò ad Apollo le ali che gli avevano permesso di fuggire dal labirinto.
Infine, abbiamo visitato una frazione di Bacoli, Fusaro, situata sulle rive dell’omonimo lago, e ci siamo intrattenuti nei pressi della Casina Vanvitelliana, antico casino di caccia e pesca, fatto costruire per ordine di Ferdinando IV di Borbone da Vanvitelli, utilizzata anche come set cinematografico per il film ‘L’imbroglio nel lenzuolo’.
Con nostro grande dispiacere però, dopo tanto camminare, è giunto il momento di ritornare alla “base”, portando con noi il ricordo di questa splendida giornata, che ci ha offerto l’opportunità di divertirci, socializzare e di arricchire il nostro bagaglio culturale, attraverso la scoperta di nuovi “mondi” e paesaggi mozzafiato.