Il Telesi@ alla conferenza tenuta al CNR nel centenario del “Manifesto degli Europei” di Einstein e Nicolai
– di Carmine Collina –
La scienza come fattore di integrazione, crescita e progresso, strumento privilegiato per lo sviluppo della democrazia e della pace, dimensione essenziale per la costruzione di una cittadinanza europea. Sono questi i temi lanciati nel corso della Conferenza “Science: Europe, Democracy and Peace”, tenutasi venerdì 20 marzo presso l’Aula Convegni del Consiglio Nazionale delle Ricerche e promossa da Consiglio Nazionale delle Ricerche, Commissione per lo Sviluppo Scientifico e la Cultura tecnologica del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e Accademia dei Lincei. L’incontro, realizzato in collaborazione con Istituto Nazionale di Astrofisica, Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca nell’Educazione, ha visto la partecipazione di una classe del Liceo scientifico opzione Scienze Applicate e di due classi del Liceo Classico dell’IIS Telesi@ che hanno così potuto portare la testimonianza del nostro territorio ad un evento di rilevanza internazionale, che ha visto l’introduzione del presidente del parlamento europeo Martin Schultz.
La conferenza “Science: Europe, Democracy and Peace” è stata organizzata in occasione del centenario della pubblicazione del “Manifesto degli Europei”, lanciato da Albert Einstein e Georg Friedrich Nicolai durante la Prima Guerra Mondiale, nel quale i due scienziati esortavano artisti e ricercatori a protestare contro il conflitto e a impegnarsi nella costruzione della pace e di un’Europa unita.
Un secolo dopo la pubblicazione del “Manifesto 1914”, in un momento tanto delicato per l’unità dell’Europa, in un mondo in rapida e convulsa trasformazione, le parole dei due grandi scienziati risultano più che mai attuali e costituiscono un vero e proprio monito alla costituzione urgente di percorsi condivisi verso il superamento delle divisioni e verso una sempre più proficua condivisione della cultura, della scienza e della politica in nome di un comune orizzonte europeo.
I due scienziati invitarono ricercatori e artisti a contrapporsi alle logiche della guerra e dei conflitti di nazione e impegnarsi, invece, nella costruzione della pace e dell’Europa, casa comune “per tutti i buoni Europei di domani”. Essi diranno: “[…] we are firmly convinced that the time has come when Europe must act as one in order to protect her soil, her inhabitants, and her culture”. La cultura a cui si riferivano era, evidentemente, una cultura olistica in cui scienza e arte viaggiavano dalla stessa parte, su binari paralleli ma inseparabili; in cui sapere scientifico e progresso tecnico si coniugavano naturalmente con la creatività e la bellezza delle arti e delle lettere. E ancora oggi, per pensare la comune identità europea e per scongiurare i pericoli della guerra e della distruzione, bisogna passare per quel modello di cultura. I promotori della Conferenza, così, hanno voluto riproporre la “chiamata” rivolgendosi a scienziati e ricercatori per superare la frammentazione della ricerca tra i 28 Paesi membri della UE e per costruire la European Research Area (ERA) su strumenti e metodi comuni, che siano di supporto, prima di tutto, ai giovani ricercatori che rappresentano il futuro dell’Europa.
I relatori intervenuti, tra i quali Nicolais, Bernardini, Bertolucci e Berlinguer, hanno richiamato l’attenzione sul fatto che l’Europa non può avere le sole fattezze dei meccanismi finanziari e contabili, dei “conti da tenere in ordine”, delle banche e del mercato, ma deve essere disegnata come comune orizzonte di appartenenza democratica e culturale, come “casa” della solidarietà e della conoscenza. Alla democrazia contribuiscono la scienza e, in senso più ampio, l’osmosi tra la ricerca e il mondo della scuola, la sola dimensione che può mostrare a tutti le strade della libertà.
A tutto questo, nel piccolo della loro composta attenzione e nella curiosità delle loro domande, per un giorno hanno assistito e contribuito i ragazzi del Telesi@, cittadini europei di oggi e di domani, protagonisti di un futuro fatto di pace e conoscenza, attori principali della Scuola, inesauribile fonte di civiltà e libertà.