di Maria Federica Viscardi
Il La.Pro.Di. della VA classico si conclude a Praga
La città magica in cui convivono libertà e modernità
Oltre ad essere la più grande città della Repubblica Ceca, nonché la sua capitale, Praga, come si mostra oggi agli occhi dei turisti che si affollano a visitarla, è una città magica, piena di ambiguità e di misteri, un luogo di ricerca della propria identità personale a pari passo con la modernità che si è fatta strada negli ultimi secoli.
È da queste riflessioni che gli studenti della VA del Liceo Classico sono partiti, parlando del binomio “libertà e modernità” che, per diverse settimane, li ha visti impegnati in un lavoro di ricerca, studio e dibattiti e che li ha condotti nei giorni dal 6 al 10 aprile proprio a Praga, dove hanno potuto toccare con mano quello che per mesi avevano solo provato ad immaginare, assaporandone tutti gli aspetti migliori, mettendone in luce i difetti più evidenti, calcandone le tradizioni e gli usi più comuni e i ricordi più vivi, ricordi di grandi personaggi di lettere e di scienza nati proprio in terra ceca, i quali hanno dato onore e gloria alla propria patria e sono tutt’oggi ricordati con forte rispetto e consapevolezza.
Per comprendere meglio è sufficiente pensare alla nota storia praghese, ai sovrani che la hanno governata e ai segni che vi hanno lasciato: dal dominio degli Slavi a Carlo IV, dagli Asburgo alle guerre mondiali, fino alla famosa Primavera, Praga si è sempre rialzata e rafforzata, per diventare quello che è oggi, un luogo di cultura e svago, di scienza e magia, il posto in cui gli ambiti più discordi riescono a convivere e, addirittura, a collidere, grazie alla rivendicatissima libertà e alla modernità maturata negli anni.
Parafrasando Gandolfo, si potrebbe dire che ci sono tante componenti nella storia e nell’anima di Praga, ma ciò che più stupisce è come tutto si sia fuso e composto in una cultura unica e forte, risultato di un grosso impegno di un’intelligenza lievitata e maturata nella convivenza e nella sofferenza, ma sempre nel pieno rispetto dell’altro.
Ogni singola costruzione, ogni strada, ogni casa, ogni muro, cela dietro di sé un antico segreto e sembra gridare dal profondo un richiamo ai passanti che, per un momento, dimenticano la propria dimensione spazio-temporale per rispondere all’urlo, come se fosse il canto di una sirena a cui non è concesso dire di no: e tutto ciò accade nel muto silenzio, nella mente e negli occhi di chi sa guardare il mondo com’è per davvero e non semplicemente come si presenta ad una persona qualsiasi.
È questa la Praga che per cinque giorni la VA ha attraversato, ha vissuto: visite al centro della città, scoperta di tradizioni e leggende del posto e perfetta armonia con le abitudini locali.
Insomma, un piccolo scorcio di paradiso in una città che vive da sempre, ma è vissuta da pochi.