Venerdì 29 Settembre, quattro studenti della 5ªSA2, Giovanni De Francesco, Simone Necco, Fabiana Porto e Ludovica Russo, accompagnati dal docente di Storia e Filosofia, il Prof. Maurizio Cuzzupè, si sono recati presso il DEMM (Dipartimento di Economia, Management e Metodi quantitativi dell’Università degli Studi del Sannio di Benevento) per partecipare alla prima sezione di un interessantissimo convegno dal titolo “La lunga notte del ‘43”.
A presiedere e coordinare gli interventi il Presidente del comitato provinciale dell’ANPI, il Prof. Amerigo Ciervo, l’assessore alla cultura del Comune di Benevento, la Prof.ssa Antonella Tartaglia Polcini (docente di Diritto – Università del Sannio), il Rettore dell’UniSannio, il Prof. Gerardo Canfora, il Prof. Giovanni Cerchia, docente dell’Università del Molise e il Presidente Nazionale dell’ANPI Gianfranco Pagliarulo, autore del libro “Antifascismo adesso”.
Il tema dell’approfondimento storico si è basato sui fatti relativi ad una delle pagine fondamentali della Storia della Seconda Guerra Mondiale in Italia: LE QUATTRO GIORNATE DI NAPOLI. Fatti che hanno logorato il XX secolo, annientando le libertà dei singoli individui; fatti devastanti che hanno contrapposto l’odio verso i deboli alla compassione ed esaltato l’unità ideologica a discapito del libero confronto delle idee. E in questo faticoso “viaggio nel tempo” sono trascorsi gli anni più crudi e strazianti, a partire proprio dal Fascismo, fino al secondo dopoguerra, approdando così ai giorni nostri, purtroppo ancora sconvolti dalla guerra. La Costituzione, che celebra il suo 75°esimo anno, promuove, invece, i diritti dell’uomo, regola le interazioni fra cittadini e Stato, definisce l’organizzazione statale (come nel caso della nostra Repubblica), articolandone principi e rapporti. Su questo si è ampiamente discusso. L’antifascismo, tema del libro presentato nel dialogo con l’autore, fonda la sua sostanza partendo dalla vita delle generazioni che ci hanno preceduto e che hanno combattuto e lottato per noi, per giungere alla connessione con il presente ed il futuro. In conclusione, da questo interessante confronto, ci si attende e ci si augura un “nuovo umanesimo”, quale costante punto di riferimento per la vita delle persone, a protezione della democrazia, partendo dagli ideali di solidarietà, di eguaglianza, di unione, che hanno favorito la stesura dei principi costituzionali… in memoria, appunto, di un passato non troppo distante.