Classe 4ª L2 – Liceo Linguistico –
Non passa giorno che la stampa o la televisione non diffondano notizie relative ad episodi di violenza nei confronti delle donne. Di solito si parla di violenza fisica e sessuale, ma esiste anche la violenza psicologica: ricatti o stalking.
Le violenze si consumano dappertutto: sul posto di lavoro, a scuola, per strada e addirittura in casa, questo il luogo in cui essa emerge con più difficoltà, perché nascosta fra le mura domestiche.
Le motivazioni sono sempre le stesse: gelosia, volontà da parte del “maschio” di esercitare la sua autorità sulla donna (considerata “sesso debole”) e paura dell’abbandono.
L’uomo autore di violenze può essere il partner o spesso l’ex partner, che non si rassegna ad una relazione ormai finita.
La violenza conduce al femminicidio con mezzi atroci, quali l’accoltellamento, lo sfregio con l’acido, che lascia una traccia indelebile sul corpo e sulla vita della vittima.
Di frequente, però, succede che la donna “violata” denunci tardi l’accaduto, pensando che, tutto sommato, l’uomo violento le voglia bene oppure che si tratti solo di un episodio isolato. Invece non esiste nulla di più sbagliato: uno schiaffo, uno strattone, un atto violento, anche di poco conto, deve essere sempre denunciato, senza aspettare tempo prezioso.
Oggi, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, in classe abbiamo assistito alla visione del film “Io ci sono” (2016) di Luciano Manuzzi.
Il film è tratto dalla tragica storia vera di una donna coraggiosa, Lucia Annibali, sfigurata con l’acido dall’ex fidanzato per aver deciso di lasciarlo. Un calvario fatto di dolore e di operazioni, che si trasforma in una riscoperta del senso della vita.
Il film ci è d’insegnamento, in quanto punta a sensibilizzare il pubblico e a far comprendere come comportarsi nei casi in cui la vita può improvvisamente trovarsi in pericolo, per colpa di un feroce aguzzino.
Essenziale, però, è capire che questa giornata non debba rappresentare solo un’occasione per ricordare le vittime di violenza, ma debba essere un incentivo a lottare ogni giorno, affinché di vittime non ve ne siano più.
“L’amore non tollera alcuna forma di violenza”
(Lucia Annibali)