Dantedì 2021 – 3
Mythos e Dante –
A cura degli studenti delle classi 3ªSA1, 3ªSA2 Liceo Scientifico Scienze Applicate –
L’intera programmazione della giornata del 25 marzo 2021 dell’Istituto Telesi@ è stata incentrata sull’opera e sul poeta emblema della cultura italiana. Dante Alighieri, oltre che padre del nostro patrimonio linguistico, esprimeva valori e concetti ancora pienamente validi e attuali ai giorni nostri e che vale la pena di scoprire o riscoprire.
Secondo gli studiosi, Dante iniziò il suo viaggio ultraterreno con la discesa agli Inferi, proprio il 25 marzo 1300, quando si trovava “nel mezzo del cammin di nostra vita”. Per questo la giornata è stata prescelta per ricordarlo e onorarlo in modo particolare.
Dato il perdurare delle restrizioni legate alla pandemia, noi studenti delle classi terze dell’Istituto, in particolare, abbiamo partecipato alla Lezione online del prof. A. Salvione: “Figure mitologiche dell’Inferno dantesco” e abbiamo approfondito questa tematica con la nostra docente di lettere preparando dei lavori incentrati sulla I cantica:
P. Commelin dice: “La mitologia è evidentemente una serie di menzogne. Ma queste menzogne sono state, per lunghi secoli, oggetto di credenza. Esse hanno avuto, per lo spirito dei Greci e dei Latini, il valore di dogmi e di realtà.’’ Possiamo dire che questa definizione non è errata. I Greci e i Romani, credevano nelle creature mitologiche, negli dèi, e soprattutto nei racconti mitologici che servivano a chiarificare alcuni fenomeni naturali per i quali non avevano altre spiegazioni.
Analizzando la Divina Commedia e diversi commenti ad essa, è possibile dedurre che anche Dante utilizza le creature mitologiche in modo molto efficace per arricchire la sua opera.
La parte più oscura ma sicuramente anche più analizzata e commentata della Divina Commedia è senza dubbio l’Inferno. La cantica dei peccati più gravi, dei peccatori più malvagi e dei paesaggi più oscuri e terrificanti risveglia nel lettore diverse sensazioni e molta curiosità. Luoghi infernali, giudici e guardiani, pene e peccati, analogia e contrappasso; l’Inferno dantesco è un insieme di creatività, studio, fatica e molti altri elementi, i quali danno vita a una cantica quasi perfetta. Dante-autore immagina un viaggio nell’Oltretomba, un viaggio che Dante-personaggio intraprende in nome di tutta l’umanità.
Entrando nel vero e proprio Inferno, Dante incontra personaggi mitologici ai quali sono assegnati ruoli di custodi, giudici e guardiani dei cerchi infernali. Queste creature, tratte dalle opere classiche, rappresentate in modo simile alla loro vera forma, hanno il dovere di sorvegliare le anime dei morti, ma allo stesso tempo, cercano di ostacolare Dante nel suo viaggio. Cerbero, Minosse, Caronte e Pluto sono solo alcuni dei personaggi che Dante incontra sulla sua strada, e colloca gli dèi classici nell’Inferno perché segue l’interpretazione della chiesa secondo la quale gli dèi pagani sono in realtà demoni.
Bisogna notare, inoltre, che Dante non usa i personaggi della mitologia soltanto come giudici o custodi ma anche come anime che Dante incontra sulla sua strada, poste nei cerchi dell’Inferno rispetto ai loro peccati, la differenza è che queste anime non sono mostri orrendi ma umani che hanno peccato. In questo modo Dante incontra Diomede e Ulisse nella VII bolgia del VII cerchio. Questi due, noti tanto quanto Enea, vengono puniti per i loro peccati, specialmente quello dell’inganno del cavallo, con il quale è stata decisa la guerra di Troia.
L’Ulisse di Omero, dopo aver lasciato l’isola di Circe ritorna in patria, ma l’Ulisse dantesco racconta a Dante di aver intrapreso un altro viaggio oltre le colonne d’Ercole. Questo secondo Ulisse è caratterizzato da un forte sentimento di curiosità, un uomo che prosegue nelle sue intenzioni pur di ottenere nuove conoscenze. Il suo orgoglio è ciò che lo spinse ad oltrepassare i limiti dell’umanità, per avvicinarsi a Dio. Questo ”folle volo” costò ad Ulisse la vita.
Vi proponiamo un breve estratto dei nostri prodotti multimediali presentati oggi per celebrare Dante
Figure mitologiche dell’inferno dantesco (.pptx)
_____________________
Passione Dante
A cura degli studenti della classe 2ªSA1 Liceo Scientifico Scienze Applicate –
Sebbene noi del secondo anno non abbiamo ancora la possibilità di studiare e approfondire la figura e l’opera di Dante Alighieri, la ricorrenza del 25 marzo, inaugurata nel 2020 e dedicata al padre universalmente riconosciuto della nostra letteratura, ci dà la possibilità di cominciare a conoscerlo più da vicino.
Ci dà modo di apprezzare e valorizzare l’eredità che ci ha lasciato e che continua a pulsare, lui che più di ogni altro è stato capace di esaltare la nostra umanità, la nostra capacità di resistere e di rinascere dopo le sventure, le guerre, le epidemie, fino a riveder le stelle.
In particolare noi studenti della classe II SA1, finora impegnati nello studio della poesia, insieme alla docente di Italiano, prof.ssa Santillo, abbiamo deciso di approfondire un aspetto della poesia del sommo poeta, forse il più presente nella sua produzione, ovvero l’amore: l’amore che salva e l’amore che condanna nell’opera di Dante. Il nostro excursus ha visto l’interpretazione e un breve commento al sonetto della Vita nova: Tanto gentile e tanto onesta pare, per poi metterla a confronto con le Rime petrose. Un momento particolarmente intenso è stato la lettura dei versi del V canto, dedicati alla passione amorosa di Paolo e Francesca, momento dal quale abbiamo tratto ispirazione per un confronto con l’attualità attraverso i versi contemporanei, di Alda Merini, in particolare, per evidenziare cosa oggi è amore che salva e cosa, invece, amore che condanna. Il nostro lavoro multimediale è stato compendiato dalla bellissima iconografia che celebra da secoli la grandezza di un poeta e di una poesia universale. Vi presentiamo un estratto della registrazione di presentazione dei nostri approfondimenti.
La mattinata in compagnia di Dante ci ha visto poi impegnati in un approfondimento scientifico sull’universo di Dante e l’universo oggi, insieme alla docente di scienze, Prof.ssa Passarella e ne condividiamo una parte.
Un incontro, quello con Dante, che ci ha arricchito ed entusiasmato perché, come ha dichiarato il Presidente Mattarella, “l’universalità e, insieme, la bellezza di Dante vanno ricercate proprio nella particolare attitudine di penetrare nel profondo nell’animo umano, descrivendone in modo coinvolgente moti, sentimenti, emozioni”.