di Ester Cassella e Angela Prete, 5ªS2 – Liceo Scientifico –
Di grande valenza scientifica e umana l’incontro online con la dott.ssa Ada Altieri, fisica teorica telesina, residente a Parigi. Un centinaio gli studenti coinvolti in un percorso teso alla valorizzazione del ruolo della donna nell’ambito nella ricerca scientifica e nello studio delle cosiddette “discipline dure”.
La dott.ssa Altieri, ex studentessa del Liceo Scientifico dell’Istituto Telesi@, ha innanzitutto illustrato il suo percorso universitario e professionale, segnato, dopo la Laurea Magistrale in Fisica teorica con specializzazione in “Meccanica statistica applicata ai Sistemi disordinati”, da esperienze di dottorato (in Italia e all’Estero) e dal ruolo di Assistant professor attualmente svolto presso l’Université de Paris. A rendere ancor più brillante la carriera della giovane ricercatrice è stata l’assegnazione del premio l’Oréal-UNESCO France, vinto lavorando in collaborazione con la Simons Foundation.
Emblematica testimonianza di una grande determinazione e di forte coraggio, tale percorso formativo ha dato contenuto sostanziale all’intento di sensibilizzazione e promozione della piena ed equa partecipazione delle donne e delle ragazze nelle scienze, aspetti che la giornata internazionale dello scorso 11 febbraio ed altre iniziative continuano a sottolineare.
A colpire gli studenti sin dal primo momento sono state le differenze tra l’Italia e la Francia, differenze riscontrabili nella valorizzazione della ricerca, nel ruolo del dottorando, e nelle possibilità offerte alle ricercatrici. La dott.ssa Altieri ha avuto modo, nonostante la giovanissima età, di vincere uno dei premi più prestigiosi, grazie al suo talento, alla sua intelligenza, ma soprattutto grazie all’impegno e alla curiosità che l’hanno spinta a lasciare la sua cara terra per inseguire un sogno.
Nel corso dell’interessante lezione, affascinante per la precisione e la portata degli argomenti, la relatrice ha spiegato i sistemi disordinati, sottolineando l’importanza di tale studio in campo fisico ma anche medico, biologico e soprattutto ecologico, in un’epoca in cui risulta di centrale importanza conoscere i processi di transizione ecologica.
Dal punto di vista strettamente teorico, l’attenzione è stata rivolta alla meccanica statistica, vera e propria chiave di volta nell’attività di ricerca. A partire dagli spin glasses (in cui il disordine è dato dalla matrice di interazioni random J_{jj} che può assumere valori sia positivi che negativi) è stato approfondito il campo dei sistemi vetrosi e la transizione di jamming. Mentre in un sistema cristallino (es. il quarzo ) la disposizione degli atomi all’interno del reticolo è perfettamente ordinata e si può definire un vettore traslazione, in un vetro (es. la silica ) la disposizione microscopica delle particelle è completamente disordinata, nonostante a una prima analisi macroscopica potrebbe dirsi (erroneamente) il contrario. Il vetro risulta quindi essere un solido amorfo ottenuto tramite la rapida solidificazione di un liquido viscoso, senza passare attraverso la fase di cristallizzazione; è possibile addirittura affermare, quasi filosoficamente, che i vetri hanno memoria: hanno memoria del protocollo sperimentale su di essi utilizzato; sono proprio i dati contenuti in tale “bagaglio di reminiscenze” che ne delineano le caratteristiche chimiche e fisiche.
Nonostante i vetri, in quanto sistemi, siano conosciuti da millenni, continuano a presentare questioni aperte: prima fra tutte, la presenza di questo disordine, diverso da quello degli spin glasses (cosiddetto “self-generated”): togliere il “velo di Maya” da questa, e altre problematiche ancora aperte in relazione a tali sistemi è una delle sfide della collaborazione Simons Cracking the glass problem.
Di rilevanza notevole è anche la transizione di jamming: un paradigma teorico fondamentale per analizzare le fasi complesse emergenti nel limite di temperatura nulla. Essa è associata a paesaggi energetici particolarmente complessi, all’emergere di molteplici equilibri marginalmente stabili, proprietà a sua volta responsabile di leggi di scala con esponenti critici universali.
Il jamming, in realtà ha molte applicazioni: nelle reti neurali e nelle teorie dell’ottimizzazione numerica, in materiali allosterici, ma può avere anche ricadute in ecologia e biologia; quest’ultimo è proprio il campo di interesse, di approfondimento e di ricerca della dott.ssa Altieri.
Dai meccanismi di soddisfacibilità vincolata, e in particolare, dal modello del percettrone, è possibile cercare di descrivere gli ecosistemi, per capire quando essi sono vicini ad uno stato di criticità e il ruolo delle variabili nei diversi casi.
Le problematiche irrisolte in ecologia teorica sono svariate e riguardano principalmente la diversità, la stabilità e il loro funzionamento.
Spunti di riflessione possono essere fenomeni apparentemente banali, osservabili aprendo la finestra e alzando lo sguardo, come quello di uno stormo di uccelli, in cui i singoli elementi danno luogo ad un comportamento collettivo molto interessante da studiare e modellizzare.
Alcuni sistemi risultano, tra l’altro, più difficili da analizzare rispetto ad altri: i sistemi caotici, ad esempio, tendono a deviare del tutto il loro comportamento in risposta ad una piccola perturbazione e dunque a sviluppare dinamiche del tutto impredicibili.
Il rinnovato e crescente interesse rivolto all’ecologia teorica, in ogni caso, è legato anche alla possibilità di fornire tecniche di analisi sempre più avanzate anche nel campo dell’epidemiologia e dello studio dell’evoluzione delle cellule tumorali.
Due modelli importanti, citati nell’ambito dell’ecologia teorica, sono quello di Lotka-Volterra (elaborato negli Anni ‘20 in seguito all’osservazione di un aumento di predatori nell’Adriatico, a seguito della Prima Guerra Mondiale) e quello di MacArthur.
Niente disperazione per chi di noi si è perso negli algoritmi e nelle ardue formule presentate nella lezione: al di là della complessità dell’argomento, grande attenzione è stata rivolta alla demolizione di vecchi stereotipi secondo i quali chi non ha compiuto studi scientifici non può comprendere e apprezzare fino in fondo la levatura di determinati processi tecnici: “come è possibile far apprezzare in italiano la bellezza delle poesie cinesi – citando una recente intervista al Prof. Giorgio Parisi, Presidente dell’Accademia dei Lincei- così è possibile far comprendere la bellezza delle scienze dure anche a chi non conosce la matematica”.
Oltre alla lezione, è stato formativo confrontarsi con il lato umano della dott.ssa Altieri: dai suoi consigli a chi vuole intraprendere una carriera simile alla sua, alle risposte alle nostre curiosità sulle sue soddisfazioni, i suoi sogni, le sue speranze…
Sentire parlare una giovane donna dei suoi successi in un ambito troppo spesso prevalentemente maschile, ci fa sperare in un futuro dignitoso, un futuro all’altezza dei sogni di tutti noi, un futuro di coraggio, ambizione e determinazione, un futuro in cui la dott.ssa Ada Altieri è già immersa.
Niente arriva senza l’adeguato impegno e la giusta forza, senza smettere di credere in quei sogni che ci rendono vivi: “La vita di un ricercatore è fatta di sacrifici, di compromessi, ma anche di premi, di soddisfazioni e di riconoscimenti”.