di Giulia di Palma 2aS3 –
Durante l’ora di scienze discutendo su argomenti inerenti il Goal 12 dell’agenda 2030, “Consumo e produzione responsabile” abbiamo esaminato alcune conseguenze di scoperte e utilizzo di tecnologie che spesso poi si sono dimostrate scelte scellerate, effettuate solo per guadagni cospicui a discapito della comunità per le conseguenze non previste.
Un caso simile avvenne nei primi anni venti, quando fu scoperta una nuova affascinante sostanza tuttavia, molto pericolosa e nociva, il radio.
Esso possedeva una particolare caratteristica, la luminescenza, che garantì il suo successo industriale, fu infatti inserito in molti prodotti nonostante si fosse a conoscenza della sua pericolosità.
In particolare fu usato per rendere luminosi al buio i quadranti degli orologi.
L’operazione richiedeva mani piccole e precise, quindi furono assunte una settantina di giovanissime ragazze che giornalmente furono a contatto con il pericoloso elemento addirittura per essere precise nella manifattura, umettavano con le labbra la punta del pennello ingerendo il radio.
Le ignare sfortunate continuarono per alcuni anni, dimostrandosi anche contenete in quanto la loro vanità aveva scoperto che il radio le facesse brillare al buoi proprio come i leggiadri fantasmi.
Dopo circa cinque anni però, iniziarono a manifestarsi le drammatiche conseguenze, le ossa cominciarono a sgretolarsi fino a portare le ragazze ad una morte lenta con atroci sofferenze.
E’ difficile quantificare quante persone siano state contaminate dalla folle moda del radio e l’incuria di chi ha tratto guadagni, ma perlomeno in seguito a ciò gli standard di sicurezza industriale furono molto migliorati.
[wzslider autoplay=”true”]