La classe 3ªSA2 legge il V Canto dell’Inferno di Dante, introdotto da Marilisa Mosca ed Emanuele Marotta. Nel luogo in cui sono puniti i lussuriosi, “che la ragion sommettono al talento”, trascinati da una bufera incessante, che simboleggia la forza della passione sessuale cui essi non seppero opporsi in vita, Dante, nella emozionante voce di Andrea Pascale, dichiara la sua pietà verso la categoria dei quei dannati.
Virgilio, interpretato da Ilario Simone, permette al suo allievo di parlare con i due amanti più noti della letteratura, Paolo e Francesca il cui amore è nato per una reciproca attrazione fisica.
Attrazione fisica non ammessa dal poeta, il quale non condanna l’amore, anche se fisico, ma, in una visione di tendenziale rispetto del canone religioso, ne condanna il momento peccaminoso nel possedere il corpo dell’altro.
Da qui il pathos scaturito dal racconto di Francesca da Polenta letta da Mariluna Guidara, abbracciata per fatale decisione dell’amore al suo Paolo Malatesta. Questi versi sottolineano l’impossibilità di sfuggire all’attrazione misteriosa dell’amore che subito divampa nei cuori gentili e non permette a chi è amato di ricambiare, ma lo stesso amore li conduce alla morte simultanea. La protagonista assoluta è la donna che si contrappone alla figura di Paolo che resta muto e al tempo stesso piange.
Protagonista del canto è anche Dante stesso perché in lui coesistono il dramma interiore e
l’irresolutezza dell’uomo che vuole, con la sola ragione sommessa dalla passione, tendere al trionfo dello spirito.
La manifestazione è stata possibile grazie al lavoro attento della prof. Lorenza Di Lello che ci ha guidato ed entusiasmato alla scoperta di Dante, ma un grazie va anche alla prof.ssa Loredana Giamei che ci ha sorretto nei momenti di incertezza in questo percorso. Grazie a Ferdinando Grillo della 4SA1 che ha accompagnato con il pianoforte l’evento; infine un ringraziamento va alla dirigente scolastica prof.ssa Angela Maria Pelosi, la quale ci ha fornito altre e più ampie chiavi di lettura che ci hanno lasciato con la giusta motivazione per proseguire in questa esperienza.
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