di Sabrina Romano –
Mercoledì 5 aprile, alle ore 18.30, la Fondazione Gerardino Romano, presso la sede sociale di Piazzetta G. Romano 15, Telese Terme (BN), ospita la prof.ssa Aglaia McClintock. All’incontro, coordinato dal prof. Felice Casucci, si presenta il libro Giuristi nati. Antropologia e diritto romano, a cura di Aglaia McClintock, il Mulino, 2016. L’incontro si pone all’interno dell’Iniziativa di Studio dal titolo “La Legalità: evento o avvento?”, proposta dalla Biblioteca della Fondazione Gerardino Romano, nell’ambito del Progetto “Educare alla Legalità al tempo della Globalizzazione”, che coinvolge gli Studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Telesi@ di Telese Terme e quelli del Corso di Studi in Giurisprudenza dell’Università degli Studi del Sannio, che ha accordato il Patrocinio. L’Iniziativa, volta a incentivare la lettura e gli approfondimenti tematici legati all’educazione civica evoluta, è stata considerata meritevole del contributo dalla Regione Campania – UOD Promozione e valorizzazione dei Musei e delle Biblioteche, che ha lanciato un Bando di Animazione Bibliotecaria finalizzato a garantire un’ampia partecipazione polare e una maggiore consapevolezza sull’importanza dei servizi bibliotecari territoriali.,
Noi studenti della 3ªS2 del Liceo scientifico, dopo aver letto la raccolta di saggi, abbiamo animato l’incontro con le loro domande, domande volte ad entrare nel complesso mondo del diritto romano e dell’antropologia del diritto, ambiti complessi e affascinanti. Secondo la bella definizione di Dumézil, i Romani erano «giuristi per vocazione». A partire da un originale approccio antropologico, il volume ci ha mostrato che il ius costituisce la più importante produzione culturale romana: una forma mentis che struttura il tempo, lo spazio, il linguaggio retorico, la letteratura, l’iconografia, le emozioni stesse. La prima parte, «Religione e diritto», affronta temi di carattere generale, ricostruendo attraverso un ampio ventaglio di fonti il senso che i Romani davano ai termini fas e ius e a personificazioni come Fides, Iustitia, Aequitas. Nella seconda parte, «Il ius in azione», si entra in quello che da Frazer a Lévi-Strauss è stato il terreno privilegiato dell’antropologia: i rapporti di parentela, colti qui nelle fonti giuridiche e nelle controversie retoriche. Comprendere le nostre tradizioni giuridiche attraverso la storia, con il modello dei Romani, “giuristi per vocazione”, può aiutarci non solo a scoprire cosa siamo stati, qual è il nostro passato, da dove derivano le nostre tradizioni giuridiche e più in generale, culturali, da dove deriva la nostra lingua, ma ci avvia ad aprire la mente, proiettandoci nel futuro. E inoltre, l’incontro con Ius, Fas Nefas, Iustistia, Fides, Aequitas, ci ha spinto a considerare che il diritto è la nostra forma di “libero arbitrio” più valido, poiché sin dal momento della nascita siamo tutelati dallo Stato e dalle leggi.
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