a cura della 3ªL2 –
Un’onesta brigata telesina, venuta a Napoli a visitar vestigia, si mette in cerca di messer Boccaccio, passando per chiostri e santi luoghi. E senza più parole fare, essendo già il vespro, n’andarono al Palagio Reale e ivi restaro in piacevoli conversari.
Sarebbe stata forse questa la rubrica con cui Giovanni Boccaccio avrebbe aperto il racconto della giornata napoletana della 3ªL2. Infatti il 28 marzo scorso abbiamo ripercorso le tappe di alcuni luoghi simbolo del felice soggiorno napoletano del Certaldese.
Seguendo un itinerario ideato da noi , con l’aiuto della professoressa Bruno, ci siamo messi sulle tracce di Boccaccio per esplorare la Napoli che ha ispirato numerose sue novelle e respirare la stessa atmosfera urbana, affascinante ma insidiosa, divisa tra il sacro e il profano.
A seguito della vittoria di Carlo I d’Angiò sulle truppe sveve, si instaura a Napoli la lunga dominazione angioina; divenuta capitale del regno, la metropoli si apprestava a vivere un intenso periodo di crescita e progresso, cambiando profondamente il proprio volto. L’età di Roberto ‘Il Saggio’, amante delle lettere e dell’arte, segna l’apogeo del Regno; egli creava un clima intellettuale notevole che colpì profondamente Giovanni. Nell’Elegia di madonna Fiammett, infatti, si legge: “La nostra città, oltre a tutte l’altre italiche di lietissime feste abondevole, non solamente rallegra i suoi cittadini o con nozze o con bagni o con li marini liti, ma, copiosa di molti giuochi, sovente ora con uno ora con un altro letifica la sua gente. Ma tra l’altre cose nelle quali essa appare splendidissima, è nel sovente armeggiare.”
Prima tappa la Rua Catalana, in cui ci siamo calati nello scenario della novella di Andreuccio da Perugia, mercante di cavalli giovane e troppo ingenuo che, tratto in inganno da una bella quanto furba siciliana, si ritrova ad affrontare i pericoli della Napoli notturna. La vivacità delle piazze e delle strade napoletane richiama le tematiche tanto care a Boccaccio; la socialità delle città mercantili nelle quali l’ingegno e l’industria degli uomini, costantemente sfidati dall’imprevedibile Fortuna, plasmano la realtà e stravolgono gli eventi.
Seconda tappa la chiesa di San Lorenzo Maggiore, nella quale si narra Boccaccio abbia visto per la prima volta Maria D’Aquino, figlia di Re Roberto, la sua amata Fiammetta; poi il complesso monumentale di San Domenico Maggiore , che ospitò Tommaso d’Aquino e Boccaccio studente dei rudimenti del diritto; quindi abbiamo visitato la chiesa-monastero di Santa Chiara, la basilica in stile gotico più grande della città; la chiesa del Gesù Nuovo, esempio unico del barocco napoletano. La mattinata si è conclusa all’imponente Maschio Angioino, o Castel Nuovo, storico castello medievale e rinascimentale, vero e proprio simbolo della città che domina la scenografica piazza Municipio.
Nel pomeriggio,dopo una “letificante” pizza, in compagnia di una guida, abbiamo percorso i suggestivi quartieri spagnoli, saltando dalla Napoli angioina alla Napoli della breve esperienza repubblicana del 1799, scorgendo l’abitazione di Leonor Pimental Fonseca, giornalista di origini portoghesi e rivoluzionaria partenopea. La lezione sul campo si è conclusa con visita guidata del Palazzo Reale, situato a piazza del Plebiscito, nel centro storico di Napoli. Questo maestoso Palazzo fu realizzato nel 1600 da Domenico Fontana su commissione del viceré Fernando Ruiz de Castro, che voleva ospitare in una sede degna il re Filippo III di Spagna in visita ufficiale a Napoli, capitale del viceregno: occasione che non si realizzò mai. Napoli si ritrovò così, quasi per caso, ad avere finalmente un Palazzo Reale che, da quel momento, diventò una delle residenze reali più prestigiose, ricca di capolavori d’arte e preziosi oggetti appartenuti ai reali di quattro dinastie, dagli arazzi alle ceramiche di inestimabile valore.
IIS Telesi@ – Napoli 2017 from IIS-Telesi@ on Vimeo.