di Francesca Iannotti, Gabriella Mattei, Gianclaudio Rubino –
Giovedì 21 Aprile 2016, noi studenti delle classi 1ªT2, 2ªT1, 2ªT2 e 2ªT3 ci siamo recati a Pompei (NA). Qui, nell’attesa di poter iniziare la visita agli scavi, abbiamo varcato la Porta Santa del Santuario di Pompei: luogo di conversione, riconciliazione, misericordia, preghiera, spiritualità e santità.
La lezione sul campo è stata dedicata all’approfondimento di studi particolarmente coinvolgenti affrontati nel corso dell’anno scolastico; avevamo, infatti, partecipato con particolare interesse alle vicende legate all’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. e ci aveva entusiasmato l’idea di ripercorrere i luoghi, le vicende, i tesori legati ad un posto magico quale l’antica Pompei. Le aspettative non sono state deluse: una guida esperta ci ha proiettati nella civiltà di 2000 anni fa. Abbiamo visitato l’anfiteatro che, diversamente da quelli presenti in altri siti romani, non aveva i sotterranei ma tutto si svolgeva alla luce del sole; attraverso la fitta rete di strade e visitando alcune delle bellissime ville pompeiane, siamo giunti all’imponente Foro: centro della vita quotidiana nel quale dominava il Tempio di Giove, alle cui spalle si ergeva il Vesuvio.
La nostra “passeggiata” si è conclusa con la visita alla bellissima Villa dei misteri dove un grande affresco continuo che copre tre pareti raffigura un rito misterico, cioè riservato ai devoti del culto. Da poco restaurata, la scena è legata a Dioniso che appare nella parete centrale insieme alla sua sposa Arianna. Sulle pareti laterali figure femminili nonché fauni, menadi e figure alate sono impegnate in diverse attività rituali.
Una curiosità interessante che abbiamo appreso è stata sicuramente quella sulla data reale dell’eruzione del Vesuvio che non è avvenuta, come tramandato da Plinio il giovane nella lettera a Tacito, il 24 Agosto del 79 d.C., bensì alla fine di ottobre dello stesso anno come testimoniato dagli studi più recenti.
E’ stata un’esperienza produttiva e coinvolgente: finiremo mai di stupirci delle opere meravigliose e sotto molti aspetti futuristiche che i nostri antenati sono stati capaci di realizzare e delle quali la città di Pompei conserva una testimonianza grandiosa.