di Nicoletta Garofalo –
Il viaggio della 4ªC1 a Berlino è stato non solo un viaggio fisico, ma anche un viaggio “ideologico” tra Antico e moderno, alla ricerca della nostra identità di europei. Tutto è iniziato nel cuore di Berlino, in uno dei complessi museali più importanti del mondo: l’isola dei musei. Attraversando le stanze del Pergamon, dell’Alte National Galerie e del Neues Museum abbiamo ripercorso 3000 anni di storia tra raccolte archeologiche e prestigiose collezioni di opere d’arte che ci hanno svelato la storia e la bellezza di antiche civiltà come quella mesopotamica, egizia, greca e romana. Dopo aver ammirato le bellezze dell’antico, il nostro viaggio ha acquisito sfumature drammatiche catapultandoci in quella che è stata la più grande tragedia dell’era moderna: l’Olocausto. Ripercorrendo i luoghi della resistenza nazista, fino ad arrivare al monumento delle vittime ebree e al monumento agli zingari e ai rom, ci siamo trovati difronte alla realtà delle atrocità commesse in quel periodo. Ognuno di noi dentro di sé ha sfatato il mito della sporadica partecipazione tedesca ai misfatti tedeschi riscoprendo una Germania che, nonostante debba fare i conti con una passato fatto di orrori e tragedie, è pronta a rinnovarsi partendo dalle sue stesse ferite, così come l’araba fenice è pronta a rinascere dalle sue ceneri. É una Germania che rivendica trasparenza e lo si può notare dall’ampio uso di strutture in vetro, come la cupola del Reichstag, Postdamer Platz,Alexander Platz e il Quartiere di Renzo Piano. Il nostro viaggio si è concluso al muro di Berlino, segno visibile della Guerra Fredda che ha contraddistinto la storia mondiale degli ultimi 70 anni. Parlando di “Guerra Fredda” si intende una forte contrapposizione, creatasi alla fine della Seconda Guerra Mondiale, tra due blocchi,uno democratico e l’altro totalitario, che fu attuata mediante l’ideologia, le scoperte scientifiche, la propaganda e lo spionaggio. Ciò che rimane della Guerra Fredda è un muro che, in modo silenzioso, parla attraverso i suoi graffiti di morte, di politica, di pace e di catene e che invita alla coscienza della tragicità degli eventi della storia chiunque posi gli occhi su quei dipinti.
Ogni giorno trascorso a Berlino è stato scandito da momenti di riflessione e maturazione e, naturalmente, da momenti di svago e divertimento.