di Laura Guadagno –
Particolarmente interessante è stato il quarto incontro del secondo Festival filosofico del Sannio, che ha visto una massiccia partecipazione degli studenti del Telesi@. L’incontro, tenutosi presso il Teatro Massimo di Benevento lo scorso 24 febbraio, è stato coordinato dal sociologo e filosofo Zygmunt Bauman, considerato il teorico della postmodernità.
Il filosofo polacco ha incentrato il suo discorso sul coraggio, il tema del festival di quest’anno attraverso citazioni di filosofi e personaggi importanti come Heidegger, Roosvelt, Nelson Mandela, Churchill e papa Francesco, esempi di una vita improntata su scelte coraggiose.
Bauman ha sottolineato che il coraggio è qualcosa che dobbiamo trovare in noi stessi; esso, per dirlo con le parole di Mandela: “Non è mancanza di paura, ma la vittoria sulla paura. L’uomo coraggioso non è colui che prova paura, ma colui che riesce a controllarla”.
Vivere con coraggio non è una scelta facile, impone responsabilità e sacrificio; chi, invece, non ha coraggio troverà sempre una filosofia a giustificare il suo comportamento oppure si nasconderà nel conformismo, scaricando i suoi errori sulla massa. Nascondersi da se stessi e seguire gli altri è quello che possiamo chiamare moda. La moda, quindi, è un’invenzione collettiva molto ingegnosa: unisce i due desideri più interni dell’uomo: il desiderio di appartenenza e il desiderio di avere una propria identità, di essere qualcuno. Essa ci permette di sentirci vivi, non è solo vivere nel conformismo ma apparire come una individualità forte che asseconda le proprie esigenze.
Un altro aspetto affrontato riguarda il cosiddetto mondo pluralistico: per la prima volta nella storia, grazie ad internet, abbiamo un accesso immediato a tutto il mondo. Il segreto della forte attrattiva del mondo online è che, pur rompendo il legame con la prossimità fisica, risulta più confortevole rispetto a quello offline, perché consente di vivere lontano dalle paure e dal pericolo, anche se solo in apparenza: i nostri disagi vengono accantonati ma continuano a seguirci, e quando torneremo a vivere offline ci ritroveremo disarmati poiché abbiamo perso l’abitudine di vivere nella realtà.
Ed ecco che le parole di Papa Francesco aprono uno spiraglio: la strada più facile è nel parlare con chi la pensa come noi, ma il vero atto di coraggio sta nell’affrontare chi non la pensa come noi.