di Marika Ferri –
Il giorno 22 Dicembre 2015, nell’incantevole cornice del MEG di Solopaca, si è svolto un seminario di studio dedicato a Stefano Cusani, filosofo e storico solopachese. L’iniziativa, promossa dal Comune di Solopaca in collaborazione con la Pro Loco e la Biblioteca “Stefano Cusani”, ha coinvolto gli studenti del Liceo Economico Sociale dell’Istituto di Istruzione Superiore Telesi@ che hanno partecipato al concorso bandito dall’Amministrazione Comunale in occasione del bicentenario della nascita di Stefano Cusani, illustre e significativo protagonista delle vicende politiche e culturali dell’Ottocento italiano. Formatosi presso le migliori scuole napoletane del tempo, Stefano Cusani viene ben presto ammesso all’interno del prestigioso circolo culturale di Basilio Puoti ed ha modo di frequentare alcuni tra i più importanti protagonisti della cultura ottocentesca come Francesco De Sanctis e Bertrando Spaventa. Durante la sua breve, ma intensa vita, collabora con diverse riviste e scrive numerosi articoli di eterogenea natura, occupandosi di tematiche filosofiche, politiche, economiche e letterarie.
Stefano Cusani è stato l’assoluto protagonista del convegno nel corso del quale i tratti principali del suo pensiero sono stati raccontati attraverso le parole di docenti e ricercatori universitari . Tra gli ospiti Vincenzo Trombetta, Marco Diamanti, Davide Grossi e Antonio Conte. “Abbiamo cercato-ha spiegato il primo cittadino Antonio Santonastaso- di coinvolgere soprattutto i giovani. Ciò allo scopo di far crescere nei ragazzi un maggiore attaccamento alle proprie origini.” Per coinvolgere ancora di più gli studenti, l’Amministrazione Comunale ha istituito una borsa di studio con tre contributi di 500, 300 e 200 euro da spendere in buoni utilizzabili nelle attività commerciali di Solopaca. Vincitrici del concorso quattro studentesse del Liceo Economico Sociale che, attraverso poesie e analisi testuali, hanno evidenziato come Stefano Cusani fu tra i primi ad intuire che il pensiero italiano non poteva soltanto imitare, riprodurre e tradurre ma doveva soprattutto innovare in quel grande scenario del pensiero tra 700 e 800. Di seguito l’elaborato primo classificato.
Il Patriota
Bianca nell’ombra serale
la mano del giovane
di carta semilucida increspata
pieghe sottili di polvere
e atomi di carboneria
febbrili nel silenzio scriveva
superstite dalla volontaria prigionia
contro il Tempo, contro altri mille
per la patria unita
si disgregava nella fatica
nel dolore del silenzio segreto
gridava alla folla
nella fucina risorgimentale
tranquilla dedizione
rivoluzione.
(Paola Macolino classe 3ªES1)