Dove una volta c’era il mare, quando l’uomo non era ancora “nel pensiero di Dio” c’è ora la montagna, che nasconde però “tesori del mare”. Il più grande tesoro ritrovato a Pietraroja è senz’altro quello che impropriamente i giornalisti hanno battezzato con il nome di Ciro ma che in realtà è lo Scipionyx Samniticus.
Noi studenti delle classi 2ªT1 e 2ªT2 il giorno 22 maggio abbiamo partecipato ad una lezione sul campo presso il “Paleo-Lab” di Pietraroja, per approfondire alcuni degli ultimi argomenti studiati in biologia. Il museo, nato nel 1999 da un progetto ideato molto tempo prima per iniziativa della provincia di Benevento, ha come soggetto principale Ciro (o più precisamente Scipionyx Samniticus) e la sua storia. La visita al museo è stata divisa in tappe, che hanno creato un suggestivo percorso che ci ha letteralmente immersi nella Pietraroja del cretaceo, caratterizzata dalla presenza di piccole lagune calde, saltuariamente collegate al mare aperto. Proprio in questo periodo il nostro Scipionyx, che era ancora un neonato, fu trasportato da una tempesta sul fondo di una laguna chiusa, dove grazie all’assenza di ossigeno e all’accumularsi di detriti è stato conservano in maniera ottimale. Nel piccolo dinosauro, infatti, sono visibili le cosiddette ‘parti molli’ (gli organi interni); cosa che ha fatto molto scalpore per la sua rarità. La nostra visita si è conclusa con la visione di un film-documentario che ci ha riassunto tutto il percorso precedentemente fatto, dalla formazione dei continenti e Ciro ad oggi.