di Maria Antonietta Cassella 1ª Liceo Classico Telesi@ –
1° FESTIVAL FILOSOFICO DEL SANNIO
10 febbraio 2015
“Cosa fare con i sogni? Interpretare il sogno o vivere?”
Lectio Magistralis di Umberto Curi
Professore ordinario di Storia della Filosofia Università- Padova
Fin dall’antichità, si è ritenuto che il sogno abbia la capacità di rivelarci la verità. Da Omero e Freud, una lunga tradizione insiste nel sottolineare il legame del sogno con la visione del futuro e con la comprensione degli aspetti inconsci della nostra personalità. Ma come devono essere “trattati” i sogni affinché possano manifestare il contenuto di verità in essi occulto? Si dovrà “interpretarli” – come appunto afferma Freud – o vi è qualche altra via di accesso al contenuto di verità del sogno? Per usare le parole di Jacques Derrida :”Come bandire il sogno senza tradirlo?”.La lectio magistralis su questo argomento è stata affidata al professore Umberto Curi che ha esposto come la divinazione sia ancora presente e domini la vita degli individui, evidenziando come spesso vengano elaborate strategie per interpretare il futuro cercando di limitare i rischi, le incertezze e sconfiggere la causalità .Il professor Curi ha affrontato la tematica dei sogni “rivelatori di verità”analizzando i diversi aspetti dell’onirocritica. Il metodo esposto dal professore è proprio quella di trascrivere i sogni anziché di interpretarli, lasciandoli quindi volutamente nella loro indeterminatezza e nella loro ambiguità, facendo in modo quindi che non vengano reinterpretati dal logos , che porta con sé anche il fatto che essi implichino una dimensione temporale diversa. È proprio questa la linea dell’onirocritica da Omero fino a Freud, passando attraverso Artemidoro e il Somnium Scipionis di Cicerone, e cioè dalla dimensione temporale del futuro a quella del passato. Mentre per Omero il sogno è essenzialmente “divinatorio”:il divino che in modo oscuro predice il futuro,per Freud il sogno è” l’appagamento mascherato di un desiderio rimosso” nella dimensione caotica e magmatica dell’inconscio. Questa differenza è ben evidenziata negli esempi del professor Curi:il sogno di Penelope nel libro XIX dell’Odissea e nell’interpretazione dell’opera di Sigmund Freud:”Interpretazione dei sogni”.Dunque Ulisse è approdato ad Itaca dopo 10 lunghi anni di viaggio dalla guerra di Troia,volutamente decide di travestirsi da mendico per non farsi riconoscere e si reca alla reggia da sua moglie Penelope la quale era costantemente corteggiata da 20 proci che le chiedevano di sposarla per impadronirsi del trono. Quando Penelope e il mendicante rimangono soli fra i due si verifica una situazione di confidenza. Penelope racconta ad Ulisse un sogno che aveva appena fatto e gli chiede di interpretarlo. Penelope racconta che nel sogno si trova in compagnia di 20 oche che beccano il suo grano e lei se ne rallegra. Ad un tratto un’aquila piomba dall’alto e uccide tutte le oche. Penelope spaventata comincia a singhiozzare. Il mendicante,Ulisse,le interpreta il sogno dicendole che l’aquila rappresenta il ritorno e la vendetta del marito sui proci. Il sogno presenta la figura delle oche e dell’aquila;per comprendere il significato latente di queste immagini bisogna interpretarle. Questo episodio rappresenta la prima testimonianza dell’onirocritica come “portatrice di verità” si rispecchia anche in Artemidoro che fa un censimento sui sogni e sulle varie interpretazioni. La funzione rivelatrice del sogno viene riconfermata nel “De Repubblica”nel “Sognum Scipionis” di Cicerone che racconta un sogno avvenuto 20 anni prima. Secondo S .Freud invece il “motore” che spinge l’uomo a sognare è il desiderio ,l’inconscio rimosso dalla mente durante la giornata. Questo desiderio durante la notte affiora alla mente sotto forma di immagini oniriche. Freud analizzando l’attività onirica distingue le immagini manifeste del sogno e il contenuto latente. Freud ci propone inoltre di lavorare sul contenuto manifesto per riuscire a comprendere il contenuto latente. Quindi se vogliamo valorizzare il contenuto di verità dobbiamo lavorarlo .Il sogno può essere manipolato solo attraverso l’interpretazione e il racconto leggendolo in chiave razionale. I sogni come messaggeri della memoria, dunque, piuttosto che come anticipatori dell’avvenire. Rispetto alla lettura in chiave profetica e divinatoria dei sogni ,come avveniva nel mondo greco , tale per cui il sogno annuncerebbe avvenimenti futuri attraverso la sua interpretazione , la trascrizione adorniano-felliniana allude al sogno come testimone del passato, come veicolo della memoria. Ma dove conduce un sogno : va sottratto alla manipolazione dell’interpretazione? Va salvato dall’appiattimento della spiegazione soggettiva? Oppure va semplicemente trascritto o narrato tramite un disegno o un racconto?Quest’ultima l’indicazione fornita da Teodor Adorno ,nei “protocolli onirici “, il quale si limitava a trascrivere i suoi sogni sottraendoli da ogni interpretazione o manipolazione soggettiva.
“Siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni”, come Shakespeare fa dire a Prospero ne “La Tempesta”,oppure i sogni sono la materia del nostro vivere più profondo?
A te, lettore, l’arduo compito di svelarti il mistero.