di Vincenzo Migliore –
In una Dublino tanto nuvolosa quanto suggestiva, i ragazzi del progetto POR C1 “Linking the world” hanno visitato la Guinness Storehouse. La struttura, edificata nel 1902 e adibita alla fermentazione del malto, è stata convertita nel 2000 in un’attrazione turistica che vanta migliaia di visite giornaliere. Il tour ha inizio con la mostra dei quattro principali ingredienti: malto, luppolo, acqua e lievito. L’unicità della Guinness inizia dall’acqua, purissima, proveniente dal monte Wicklow. La visita prosegue ai livelli superiori, dove si può ripercorrere la storia dell’azienda dal 1759, anno della fondazione da parte di Arthur Guinness, fino ad oggi, tra loghi, pubblicità e innovazioni tecnologiche. Durante il percorso, gli alunni maggiorenni hanno avuto la possibilità di imparare a spillare la birra, ricevendo un diploma di spillatore in ricordo e un boccale da poter bere. È importante sottolineare come le norme riguardanti l’assunzione di alcool siano rispettate perfettamente: gli alunni minorenni non hanno potuto accedere a quella zona; inoltre, forti tasse scoraggiano l’utilizzo di alcolici nel tentativo di diminuire gli abusi. Il tour è terminato in una grande struttura in vetro a forma di calice, posta in cima all’edificio, dalla quale si può ammirare l’intera capitale irlandese. L’azienda è stata, fin dalla fondazione, una grande risorsa ed ha certamente contribuito allo sviluppo della città e del Paese. In un periodo nel quale i concetti di Welfare State e sanità pubblica non erano ancora stati concepiti e gli operai erano sfruttati e poco retribuiti, la famiglia Guinness offriva ai suoi dipendenti un salario proporzionato al loro impegno e l’assistenza medica e dentistica gratuita, anche per i familiari. È per questo che gli irlandesi usano dire “Guinness is good to Ireland, Ireland is good to Guinness”, che sottolinea la collaborazione, ormai secolare, esistente tra il popolo e l’azienda.
[wzslider interval=”4000″]