“La sofferenza esistenziale e il coraggio di vivere”
di Monica Di Paola 4a L1
Cosa può accomunare un drammatico film di Clint Eastwood e la filosofia razionalista di Cartesio o Pascal? Il dolore che affligge l’uomo, la sua impotenza, il suo modo di vivere che è segnato dal passato, i mezzi di cui l’uomo necessita per vivere e stare bene.
Dopo aver accuratamente studiato questi due filosofi, abbiamo approfondito tali tematiche attraverso la visione del film “Mystic River”. La storia è interamente concentrata su tre personaggi: Sean, Dave e Jimmy, tre piccoli amici che crescendo dividono le proprie strade e le cui vite vengono sconvolte, un pomeriggio qualsiasi, dal rapimento di Dave che diventa vittima degli abusi di due pedofili. Questo avvenimento segna la vita dei tre protagonisti, i quali si rincontreranno a causa della tragica morte di Katie, figlia di Jimmy; solo allora avranno la forza di parlare di ciò che era successo anni prima e capire che in fondo sulla macchina dei rapitori non era salito solo Dave. È fondamentale per i tre capire qual è il senso della propria vita e soprattutto qual è il valore che essa assume; si trovano tutti a dover fare i conti con il destino, a tirare le somme della propria esistenza. Si trovano quasi ad affrontare tematiche esistenziali come la giustizia divina, la giustizia personale e sembrano chiedersi, così come fece Pascal, qual è il ruolo dell’uomo sulla Terra, perché veniamo messi al mondo, cos’è il mondo e soprattutto cos’è l’uomo.
Ne deriva un individualismo che pone in primo piano l’importanza della persona. Una persona talmente indipendente, libera, da sentirsi sola. Sì perché più ci si allontana dagli altri per rendersi propri padroni, più si diventa soli e schiavi di se stessi. Nel film i personaggi vengono rappresentati soli, viene messa in luce la solitudine che li colpisce. Solo è Dave che viene allontanato dalla moglie, solo è Jimmy che perde la figlia, solo è Sean che resta attaccato al passato, aspettando il ritorno della sua donna.
E questa solitudine viene spesso affiancata alla religione, alla presenza di Dio, che però è impotente. E per questo Jimmy, mentre compie un omicidio, sente Dio che lo guarda, ma continua perché in fondo non crede alla forza divina. Sarebbe stato quello il momento giusto per Jimmy di fare una scommessa? Già, magari scommettendo, come suggerisce B. Pascal, avrebbe capito che Dio in fondo c’è, e anche se non fosse giunto a questa conclusione, non avrebbe perso niente, anzi avrebbe potuto risparmiare una vita. Se solo l’uomo si lasciasse sfiorare dal dubbio, un dubbio metodico ovviamente! Come Cartesio dubitava di tutto, così l’uomo dovrebbe dubitare un po’ di più delle proprie certezze, capire se è il caso di continuare a difenderle a spada tratta . Se Sean e il suo collega, incaricati di studiare il caso di Katie, avessero dubitato prima delle proprie certezze, avessero messo da parte i pregiudizi, magari il caso sarebbe stato risolto prima e diversamente, senza versare altro sangue. Ma, purtroppo, l’uomo non sa reagire; preso dalla rabbia e impulsivo per natura, l’uomo si difende senza riflettere. E così Jimmy preferisce la vendetta personale piuttosto che dare fiducia alla legge, senza pensarci su, e questa è la dimostrazione che l’uomo si perde nella vita di tutti i giorni; l’uomo non sa orientarsi, l’uomo ha bisogno di una guida per sopravvivere.
E proprio per noi, adolescenti di una generazione “particolare”, una generazione troppo ribelle, una generazione di giovani che cercano di crescere troppo velocemente, è fondamentale avere chiaro un percorso che ci orienti nella vita e che ci guidi verso la felicità, che non consiste nel rincorrere il successo tout court, nei beni materiali, nell’appagare i desideri, ma nell’uso della ragione che deve sempre accompagnare ogni nostro pensiero e ogni nostra azione per poter vivere bene con se stessi e con gli altri. Abbiamo bisogno di avere progetti, obiettivi e di persone giuste che ci guidino e ci accompagnino lungo la crescita. Abbiamo bisogno di aprirci al mondo e non di chiuderci in noi stessi. I problemi non si risolvono così come cercano di fare i personaggi del film, non con la violenza, non con l’impulsività. Ogni problema ha la sua soluzione, anche quando tutto sembra andare a fondo e per trovarla basta solo volerlo e soffermarsi a riflettere, per poter guardare al futuro con ottimismo e sorridere alla vita.
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