Coloro che prospettano a sé e agli altri una società più giusta, a misura di essere umano, nella quale i corpi, gli affetti, le culture e le varietà della natura valgano per quel che sono e non per il guadagno che se ne ricava comprandoli e vendendoli; coloro che sognano un mondo d’armonia, senza fame e senza guerre; coloro che conoscono l’energia creatrice degli abbracci e la sterilità degli odi e delle invettive; coloro che comprendono la forza delle parole e dei gesti carezzevoli nel vincere le solitudini; coloro che vogliono un futuro così, pieno di luce e dolce per sé e per tutti, non potranno mai immaginarlo solo con la ragione. Dovranno anche metterci tutto il sentimento possibile.

Indubbiamente chi sceglie di impegnarsi per cambiare il mondo, in direzione della libertà di ciascuno, dell’uguaglianza di tutti e della fraternità dei rapporti umani, dovrà studiare molto, apprendere molte cose e coltivare con tenacia il senso della complessità dei processi storici. Ma soprattutto occorrerà che sia animato dai buoni sentimenti.

“Buoni sentimenti”: l’espressione è desueta, e forse muove al sorriso. E però essi sono davvero necessari. Perché o il mondo lo si cambia senza mai perdere la tenerezza, oppure, semmai avvenisse, il cambiamento sarebbe solo di forma e non di sostanza. Non toccherebbe gli uomini e le donne nel profondo dell’animo.

Del resto, quanto avranno pesato, nel motivare le coscienze, nello spingere le persone a stare dalla parte degli “ultimi”, fianco a fianco coi tanti che subiscono giorno dopo giorno la disumanità dell’attuale ordine sociale e il suo carico di atrocità, sfruttamento e oppressione; quanto avranno pesato le care, buone letture della prima età, quelle che l’umanità ci ha consegnato, nel tempo, come sogno possibile di felicità e di armonia? quanto avranno pesato le pagine che muovono alla pietas, al piangere insieme, e al soffrire e a gioire con personaggi ovviamente inventati e però così reali nell’indicarci una via?

Ciascuno di noi ha il proprio album di memorie attive, di figure che hanno agito come lievito per spingerci, a un certo punto, ad un’impervia scelta di vita. E a ben vedere, molti hanno deciso il loro impegno di volontariato e  sui temi della giustizia sociale e della fraternità dei popoli proprio perché hanno pianto davvero assieme a Boka sul destino amaro di Nemecsek, l’unico soldatino semplice di via Paal, ed hanno navigato il vasto orizzonte con Jim Hawkins in cerca del tesoro, e si sono incamminati fianco a fianco con Jean Valjean tra miserabili e creature sfortunate di ogni età, e sono rimasti negli stessi banchi, cuore a cuore con Garrone e il muratorino e il ragazzo di Calabria arrivato ad anno scolastico inoltrato…

No, i buoni sentimenti non devono muovere ad un sorriso di compatimento. Bisogna convenire, invece, su quanto siano realmente indispensabili per la costruzione di una soggettività naturalmente altruista, capace cioè di far posto agli altri dentro di sé. Sono, per noi umani, qualcosa di molto simile alla luminosità degli antichi dèi e al sale che fermenta nella nostra madre terra.

Buona Pasqua!

                                                                         Angela Maria Pelosi

                                                        Dirigente Scolastico dell’ I.I.S Telesi@