Sulle note dell’Inno di Mameli, magistralmente eseguito dalla Fanfara del I Reggimento Bersaglieri, mentre quattrocento studenti, tutti in piedi, si tenevano la mano sul cuore, ha avuto inizio l’incontro-evento “La Madre ferita – L’esperienza della Terra dei fuochi”, organizzato dalla nostra Scuola, l’Istituto d’Istruzione Superiore Telesi@, fortemente voluto dalla Dirigente scolastica, prof.ssa Angela Maria Pelosi, e che mi pregio di aver moderato. L’incontro si inserisce nell’ambito dell’Educazione Civica che prevede, tra i suoi nuclei tematici, lo sviluppo sostenibile e, quindi, l’educazione ambientale. Un’eccezionale occasione formativa per approfondire il tema dell’inquinamento ambientale, con particolare riferimento alla cosiddetta “Terra dei fuochi”, attraverso il confronto con autorevoli relatori, quotidianamente in prima linea nel contrasto agli ecoreati: il Viceprefetto Filippo Romano, l’Incaricato del Governo per il contrasto ai roghi in Campania; il Colonnello Francesco Ferrara, Comandante del I Reggimento Bersaglieri e Comandante del Raggruppamento Campania nell’ambito delle Operazioni “Strade Sicure” e “Terra dei fuochi”; il prof. Nicola Pirozzi, Sindaco di Giugliano, città brutalmente intossicata da miasmi e roghi tossici. Un confronto estremamente interessante, ricco di spunti di riflessione, da cui è emerso, ad esempio, che “Terra dei fuochi” non è un’indicazione geografica, perché la Campania, purtroppo, rispetto al tema dell’inquinamento ambientale, non rappresenta un unicum nel contesto nazionale. Essa è, piuttosto, la punta dell’iceberg della scelta criminale dello sversamento illegale dei rifiuti. In altre parole, “Terra dei fuochi” è un’etichetta che, pur essendo utile per continuare ad insistere sui temi della prevenzione, è senza dubbio estendibile a non poche altre regioni del nostro Paese. Nel corso dell’incontro il dott. Romano, pur condividendo gli incoraggianti risultati degli ultimi anni, in termini di riduzione dei roghi in Campania, non ha omesso critiche al sistema di gestione dei rifiuti, mettendo in evidenza la necessità di impianti: “Ogni volta che si dice no ad un impianto per il trattamento dei rifiuti si crea un’emergenza ambientale”. E ancora: “Ove l’azione preventiva e repressiva fa diminuire il numero di eventi incendiari, non riduce la quantità di rifiuti abbandonati nel territorio, notoriamente connessa ai problemi strutturali del ciclo dei rifiuti”.
A parlare di “Terra dei fuochi” con gli studenti anche il Colonnello Ferrara perché, come abbiamo appreso nel corso dell’incontro, dal 2014 l’Esercito è in prima linea, in Campania, per proteggere l’ambiente in cui viviamo, con un’efficace azione di contrasto ai reati ambientali, all’illegalità, all’abusivismo, ottenendo risultati di assoluto rilievo. In particolare, il Colonnello Ferrara ha descritto la cosiddetta “Operazione Primavera”: la “guerra” dell’Esercito nella Terra dei fuochi, in Campania, con l’aiuto dei cittadini, avendo nel mirino i roghi tossici. In campo anche i droni, che permettono di vedere quello che da terra non si riesce a scorgere. Dall’alto il drone fotografa, inviando alle pattuglie dislocate a terra la posizione sulla quale intervenire. Abbiamo avuto modo di vedere da vicino questa tipologia di drone, presente sul palco del Cinema “Modernissimo”, che ha ospitato l’evento, e che mai abbiamo visto così affollato di soldati: quelli del I reggimento Bersaglieri di Cosenza, intervenuti numerosi, e seduti in platea, insieme ai nostri studenti.
Infine, tra i relatori, il prof. Nicola Pirozzi, Sindaco di Giugliano, città che, quotidianamente, è costretta, suo malgrado, a fare i conti con la criminalità ambientale, sotto un cielo troppo spesso intossicato da enormi nubi nere, generate da rifiuti speciali dati alle fiamme da criminali spregiudicati, che sversano e incendiano illegalmente, ferendo brutalmente il terreno per alimentare i loro profitti.
Sono le note della Fanfara del I Reggimento Bersaglieri a chiudere l’evento degli studenti del Telesi@, a cui gli illustri relatori lasciano un chiaro messaggio: il riscatto della “Terra dei fuochi” non può che passare attraverso un’educazione che miri a creare una coscienza ambientale nelle nuove generazioni, disincentivando i comportamenti illeciti e incoraggiando il radicamento della cultura della legalità. Un cammino di educazione alla custodia della casa comune che, se deve necessariamente iniziare a casa, com’è auspicabile che sia, non può non continuare a Scuola.
Prof.ssa Antonella Nicolella