di Federica Gallo della 4ªS2 – exchange student –
Sono Federica Gallo della 4ªS2, attualmente in Inghilterra per l’anno all’estero. Sono in un paesino a nord di Birmingham chiamato Sutton Coldfiel, che fa parte della contea West Midlands. Sono arrivata nel Regno Unito il 28 agosto per frequentare il Soft Landing Camp che vedeva partecipi buona parte di noi exchange students. La vera e propria esperienza però è iniziata il 31 agosto, quando da Londra ci siamo tutti spostati nei paesi a noi assegnati. Da qui abbiamo veramente capito che non avevamo più possibilità di tornare indietro e che ci attendeva un anno ricco di emozioni, positive ma anche negative. Per i primi sette giorni in casa ho vissuto non soltanto con la mia host family ( composta dalla mamma e una bimba di 8 anni), ma anche con un’altra ragazza italiana con la quale ho subito legato dato che questo tipo di esperienza porta proprio a legarti a qualunque cosa o persona possa diventare poi un punto di riferimento. Nella prima settimana ci siamo sempre aiutate a vicenda nei momenti “down”, nei quali purtroppo si è da soli. Quando lei e’ andata nella sua famiglia è stato abbastanza traumatico per entrambe.
Il 6 settembre poi ho iniziato scuola, ed è uno dei giorni che non dimenticherò mai; appena arrivati ho conosciuto un’altra ragazza italiana di nome Giulia, con la quale passo la maggior parte della giornata, ed anche altri exchange students provenienti dal Venezuela e Danimarca. A differenza di altri student internazionali, noi non siamo in un college, bensì in una high school la quale comprende gli anni dal 7 al 11 ed in più il “sixth form” da noi frequentato. La scuola inizia alle 08.50 per finire alle 15.10 ed il giorno scolastico è molto diverso dal nostro in quanto formato da ore di lezione e da ore” buca”, qui chiamate “free period”, le quali vengono soprattutto sfruttate per anticipare quei pochi compiti che assegnano. Da un certo punto di vista la scuola mi piace molto di più in questo paese soprattutto per il rapporto che si instaura tra professori e alunni, molto confidenziale, che non si ferma alle ore in aula. Per altri aspetti invece, questo sistema scolastico mi ha fatto capire come, invece, la scuola italiana è la migliore dal punto di vista della preparazione che dà. Il 4 e il 6 novembre abbiamo fatto l’esame di inglese GCES il quale paradossalmente è andato meglio a noi che ai ragazzi inglesi.
Come in ogni cosa nuova, ci sono stati e ci saranno problemi, ma è sicuramente un’esperienza che ti fortifica molto, dato che alla prima difficoltà o al primo momento nostalgico, se ti giri non hai più’ la tua famiglia o qualsiasi colonna portante della tua vita; hai solo te stessa e le tue spalle su cui farti forza. Sono già passati ormai 3 mesi e nonostante la forza emotiva che ha richiesto questo tempo, ad oggi, consiglierei a tutti i ragazzi della nostra età di vivere un anno in questo modo per crescere mentalmente e portare questo tempo con sé per tutta la vita, perché inevitabilmente è una cosa che ti cambia e molto spesso modella anche diversi aspetti caratteriali, dato che non puoi essere insofferente o apatico di fronte a determinate cose, devi solo farti coraggio e affrontarle.