di Alessio Romano 5ªSA1 –
Il giorno 1° giugno 2018 si è tenuta, presso la Vallesanta in Monte Erbano (San Lorenzello), l’osservazione del cielo primaverile e, ovviamente, per noi studenti delle classi 5ªSA1, 5ªSA3, 2ªSA1 e 2ªSA3 è sembrata un’occasione da cogliere al volo che può capitare poche volte nella vita. Entusiasti per la giornata che avremmo trascorso, alle 16 circa eravamo già tutti pronti per la partenza e, dopo una breve visita del piccolo borgo di San Lorenzello, ci siamo recati ai piedi del monte per il momento più temuto della giornata: il trekking. In realtà le bellezze della natura che circondavano il percorso hanno reso meno asfissiante il caldo e più leggera la salita; tra i fiori colorati, funghi di ogni genere, grandi alberi e qualche animaletto siamo giunti, dopo due ore di cammino, guidati dal prof. Giancarlo Simone, ad una delle vette del Monte Erbano, la Vallesanta, appunto, dove abbiamo sistemato l’occorrente per la sera e ci siamo goduti il meritato riposo: dopo un breve spuntino ci siamo rilassati osservando il bellissimo panorama che ci offriva il punto più alto, abbiamo visitato la Grotta di Futa e verso le 19 abbiamo grigliato la carne cenando insieme, in attesa del tramonto. Alle ore 20, quando il buio era ormai quasi del tutto calato, abbiamo avviato i telescopi osservando le prime stelle visibili e abbiamo ascoltato con piacere un’introduzione mitologica del prof Raffaele Simone su Giove e i suoi satelliti (in particolare Ganimede, Io, Callisto ed Europa) e successivamente un’altra di tipo prettamente astronomico da parte della prof.ssa Anna Iadevaia. Osservando il cielo, con i telescopi a disposizione, grazie all’aiuto del Prof. Del Prete, abbiamo notato in primis Giove con i suoi satelliti e in seguito il Grande Carro , costituito da 7 stelle, di cui quattro formano un quadrilatero e tre il timone. Il Grande Carro fa parte dell’ Orsa Maggiore, la costellazione guida del cielo primaverile. Dall’Orsa Maggiore si prosegue in linea retta fino ad incontrare la Stella Polare, la prima parte del timone del Piccolo Carro e andando verso l’orizzonte è possibile osservare Arturo e la Spica della Vergine, che abbiamo osservato con moltissimo stupore. Alla fine della serata, alle 22 circa, siamo scesi ai piedi della montagna e siamo tornati alle nostre case più consapevoli di ciò che c’è sopra di noi e pieni di curiosità rispetto a tutto quello che c’è ancora da sapere.